Archivi tag: lumiere
senza permesso #16
ti scrivo da un’altra stagione
ora che le abbiamo saltate a piè pari
mi connetto se vuoi da un altro pianeta,
un pianeta altrove dove abito adesso
e continuo a ripetermi in quale moto transitorio
i soli si sono offuscati
le lune sono debordanti
fontane e echi
niente dipinto che sia
è soltanto un collage che sta bene assieme
ti chiedo dopo quali occasioni saremo migliori
quali eventi quali movimenti
quali scossoni quali aggiustamenti
sono cronache da un altro pianeta
ti scrivo al momento
come una balena ondulata qua e là
senza permesso
glitter 2008 # autunno
LETTERE SPEDITE SENZA PREAVVISO
dicevamo, dimmi tu
le trame ci piacciono o no
un anello bianco nudo una terra di nessuno
i capelli elettrici da destra a sinistra
arance spezzate a metà e succhiate
ho la pancia piena di desideri
ascolto il lettore ascolto il lettore
ascolto il lettore come una centrifuga
kathy acker!
Ho comnciato tardi a lavorare sulla narrativa, così il punto non è che mi siedo per scrivere e svuoto la mente per vedere cosa sale. piuttosto sto cominciando a preoccuparmi dell’autocensura….potrei scrivere ciò che la gente si aspetta che scriva, scrivere da quel posto dove potrei essere regolata da considerazioni economiche. per superare questo, ho iniziato a lavorare con i miei sogni, perchè non subisco censura quando uso materiale onirico. E non lavoro alla ricerca di un tipo di linguaggio nel quale non sarò così facilmente regolata dalla probabilità. sto cercando ciò che potrebbe essere chiamato linguaggio del corpo. la sola cosa che faccio è scrivere dal momento dell’orgasmo e perdere il controllo del linguaggio e vedere cosa ne viene fuori.
Al momento mi chiedo da dove abbia avuto inizio l’idea o l’ideologia della creatività. Shakespeare e i suoi contemporanei certamente hanno rubato e hanno copiato l’uno dagli scritti dell’altro. Prima di loro i greci non si sono scomodati a mettere su nessuna storia nuova. Ho il sospetto che l’ideologia della creatività sia cominciata quando la borghesia – all’apice della sua crescita – ha costituito un mercato capitalistico per i libri. oggi uno scrittore guadagna con i diritti d’autore, proprietà d’accesso alla parola. Tutti noi la facciamo, noi scrittori, questa truffa, perchè abbiamo bisogno di guadagnare soldi, ma i più non ammettono che è una truffa.
In realtà nessuno è proprietario di niente.
Antonio Gramsci,lettere dal carcere 19dicembre1929
il mio stato d’animo è tale se anche fossi condannato a morte,
continuerei a essere tranquillo e anche la sera prima dell’esecuzione
magari studierei una lezione di lingua cinese per non cadere più
in quegli stati d’animo volgari e banali che si chiamano pessimismo
e ottimismo. Il mio stato d’animo sintetizza questi due sentimenti e
li supera : sono pessimista con l’intelligenza, ma ottimista con la
volontà.
sei giorni più uno #7
(Queens of the stoneage,You can’t quit me baby)
Martedì mattina è stata di affari e lavori
ore trafficate con i tempi che corrono
inizia presto,diresti,prima luce fermo immagine
pioggia intermittente scale illuminate laggiù
nessuna traccia o molte di più sic
dopo i graffiti Basquiat dipinge porte e finestre
che si aprono e si rubano per istinto
storia nuovamente vecchia about change
be bop con sottofondo di Ravel
Jean –Michel radioso bambino rubava le idee
le tagliava e mescolava velocemente
veloce come danzando al temporale
povere scariche poveri inverni un’estate bastarda
stonature e vini francesi e polverine e coroncine
elegante dolcezza allo stato puro
stanchezza sciupata che non c’è più tempo
non c’è tempo abbastanza sbrighiamoci
le vite bruciate sono sempre un bagno di folla
i paesaggi infantili per abbellire i contorni
noi bambini per i suoi fantasmi da scacciare
uno per tutti eroicamente anche nostri
come di notte camminare sulla piattaforma
a venti metri di altezza e le strade sotto verdi
in avvicinamento al bordo dovevo scendere ma come
ogni singola linea ha un significato
sono denti,sono pupille sgranate
le pozzanghere messe a casaccio
quei cartoni saggi, ogni figura e episodio
documentate all’osso per favore
documentate
sei giorni più uno #6
(screaming trees,Butterfly)
Lunedì così si avvicina alla quinta notte
come si intrecciano le occasioni come si sciolgono
tutto il peggio di me di noi come massa
elementi assortiti stanno sotto una campana
divorano spesso schiena e gengive nel cuore
è scansione pura assoluta scansione
è femminile questa energia alternata
e le ombre non si cancellano facili
seguono amorevoli forse amiche seguono
mute per dolci dimenticanze e segreti
il punto che si incrinano i pensieri pacifici
quando arrivano racconti duri e tristi episodi
arrivano per caso e tutti insieme
come un gomitolo impazzito di fili
ci vogliono giorni per mettere a posto
oggetti e unità di tempo e simbiosi
poi fai cartella e un pisolino
fai scorrere le frasi sul nastro
sotto sotto le distorsioni soniche di Andrea
Parkins fra fisarmonica notebook e campanelle
alle prossime veglie forzate più o meno
e la raccolta delle acque nel lavandino gocciolante
sei giorni più uno #5
(screaming trees,julie paradise)
Domenica ehi dove vai dove sei quando si sa
la pelle è scoperta non è rosa e lustrini
il corpo il corpo è nudo a vista e contrasto
le foto in bianco e nero le hai viste
come si infilano fra i puntini di altri quadretti
ci accompagnano saltando intere giornate
saltando ogni legame apparente
nostre fragilità senza tempo ne’ legge a mostrare
le domeniche strisciano sempre e sibilano
sono fatte di niente o di centomila aspettative
se vanno in pezzi o finiscono compiute
è solo per una stupida ruota che gira
che poi si svolgano o no affatto
lascia che le cose accadano,scriveva
Woodman Francesca e danzava nei video
con lenzuoli, farina, pellicola trasparente
scattava quello che andava cercando
uno sguardo forte senza margini
gioia di composizione questo condivideva con i suoi
e questo aveva nessuna perdita o distacco
solo la sua ultima faccia tradiva un nero galleggiante
sotto l’acqua battente il mondo è fatto in bianco e nero
mentre tutti i colori sono lì dentro
sessualità esposta o sottratta o socchiude gli occhi
ammiccante nel grande circo della settimana
parliamo su cosa ci fa vivere
arte o quanto altro solamente
una tazza in più prima di andare
sei giorni più uno #4
(gutter twins,the stations)
Sabato a penzoloni ultimo sospeso
sabato a piedi le urla saranno ancora
e ancora lungo la piazza un manifesto vero
nessun commento le spenge domani
sabato ritardi e slittamenti da carezzare
i giorni scalano in lunghe ore bianche
o le piccole ore che tieni in mano
così piccole così tenere come passerotti
ci sono fili ci sono linee da saltellare e celebrare
celebriamo anche la bellezza del niente
sabato dobbiamo concludere quanto avviato
la peripezia circolare di una collana
una lista completa per leggere
tenendo a orecchio ritmi impressionanti
invece il silenzio è un botto di sera
neanche treni o clacson dalla passerella
fermarsi finalmente e fare silenzio silenzio
e curiosare stelle che arrivano e se ne vanno
in un batter d’occhio stelle solo stelle
le stelle inquiete di Simone,Weil
sempre di passione si viene a parlare
sabato nuvole e compagnia bella
sabato pace
sei giorni più uno #3
(gutter twins,front street)
Venerdì venerdì era un capolinea
la linea diamantina nel campo settimanale
venerdì di aperture venerdì poche parole
illimitate possibili musiche e casi
apatia e fuoriuscite,anime qui angeli là
ritornano le opere ritornano gli scatti
le poesie su muri irregolari a notte fonda
le conversazioni fitte fitte e gli scambi
uno spazio per solo pensare e scrivere piani
mangiare e politica militante al circolo
i documenti e ogni storia personale
sono vicissitudini strambe ma carissime
emozionabili al racconto perché nasconderlo
perché fingere distacco e certezze
non mi strattonate non lasciate che vada via
come ricorderò questi e altri giorni
alla maniera delle giostre o di voli per cinque minuti
o per trenta pomeriggi tutti autentici
intuitivi e con luci sparse sparse
ci sta il cinema e lecca lecca alla frutta
ci sta una forza da imparare dai resistenti
ci stanno respirazioni morbide e piene
e anche nuove inclinazioni corali
quel po’ di divertimento
che stiamo per avere